Indagini per la tutela aziendale
Contrariamente a quanto si pensi, lo spionaggio industriale è un vero e proprio reato penale che esiste da quando la società umana si è evoluta, e che, in questi tempi di crisi economica sembra essere in forte espansione, complice l’incremento dell’infedeltà dei dipendenti e dei soci che operano all’interno dell’imprese.
Di questi tempi – la paura di essere facilmente licenziati o di subire provvedimenti di mobilità, oltre alle scarse assunzioni che avvengono per altro con contratti sempre più precari, hanno reso più acerbi i rapporti tra i lavoratori e le azienda, i quali sentendosi poco stimati per le specifiche competenze o in alcuni casi per mera vendetta nei confronti dell’impresa, rubano informazioni importanti e riservate, vitali per l’azienda, al fine di poterle rivendere alla concorrenza o utilizzarli per i propri scopi.
Come già detto, uno dei principali elementi che contribuirebbe all’incremento delle attività di spionaggio industriale sarebbe riconducibile alla crisi economica e alla recessione dei paesi europei, nella quale tutte le aziende si impegnano a sottrarre al concorrente vicino e lontano, quante più informazioni possibili al fine di aumentare il proprio business .
Investigazioni finalizzate al licenziamento per giusta causa:
Bonifiche ambientali e telefoniche
Le informazioni tutelate da segreto professionale o comunque ritenute riservate o private, sottratte in modo illegale, sono generalmente utilizzate per estorcere, minacciare ed in fine ricattare, l’azienda o il soggetto che ne subisce il furto. Vista la nostra grande esperienza nel campo del controspionaggio, siamo sicuri che i costi di queste attività criminali sono altissimi, sia in termini economici che di brand e credibilità aziendale, quindi suggeriamo ai nostri interlocutori un piano di bonifica ambientale frazionato per un tempo medio lungo, capace di garantire sicurezza e riservatezza durante l’anno lavorativo.
Assenteismo e falsa malattia
Le attuali norme autorizzano l’imprenditore, datore di lavoro a poter assumere un investigatore privato per verificare con accertamenti mirati il reale stato di malattia dei propri dipendenti assenti.
Escludendo le verifiche sanitarie (che non competono alla nostra professione), l’ agenzia investigativa Atlantica di Roma è autorizzata dalla Prefettura ad eseguire investigazioni private al fine di dimostrare l’insussistenza della malattia o la non idoneità di questa a determinare uno stato di incapacità lavorativa.
Questa tipologia di indagine consente al datore di lavoro di poter licenziare o intraprendere provvedimenti di tipo disciplinare nei confronti del lavoratore assente ingiustificato.
Per quanto concerne i permessi della legge 104/92, la legge consente al datore di lavoro di verificare attraverso le indagini di una regolare l’agenzia investigativa assunta con mandato legale, l’eventuale abuso o utilizzo improprio.
Simulazione di infurtunio
In presenza della simulazione di un infortunio sul posto di lavoro da parte del dipendente, spetta al datore di lavoro l’onere della prova, se questi vuole avviare un procedimento per attivare il licenziamento per giusta causa. Dimostrando la simulazione dell’infortunio, il datore di lavoro può altresì, denunciare il dipendente infedele per truffa ai danni dello Stato, facilitando le dimissioni dello stesso.
In questo contesto, le investigazioni aziendali sono un valido ausilio per comprovare l’illecito e quindi screditare la denuncia d’infortunio presentata dal dipendente, questo perché l’indagine svolta dai nostri investigatori è volta a dimostrare l’incompatibilità dell’infortunio in relazione al posto di lavoro.
Violazione del patto di non concorrenza
Quando l’assenteismo operato da parte di un dipendente o di un socio si sospetti ingiustificato o finalizzato allo svolgimento di altre attività lavorative non dichiarate o a favore della concorrenza, diventa necessario richiedere delle investigazioni atte a verificare la reale situazione; Questo ambito di investigazione privata è applicabile anche per i casi di assenteismo giustificati da probabili false malattie o dall’abuso della fruizione del permesso legge 104/92.
Attività non compatibili con la malattia o l’infortunio
In trent’anni di attività investigativa è capitato molte volte di imbatterci in indagini aziendali dove, il lavoratore assente per malattia o infortunio, svolgeva attività incompatibili con lo stato di salute dichiarato nei certificati medici presentati all’INPS, comportamenti tali da compromettere o comunque ritardare la guarigione dello stesso e, quindi, il ritorno a lavoro.
In questi casi, il datore di lavoro può licenziare per giusta causa il proprio dipendente, per aver compromesso la fiducia del rapporto lavorativo tra datore e dipendente.
Per fare un esempio, prendiamo il caso di un lavoratore dipendente, operaio edile che durante l’assenza dal posto di lavoro per malattia, veniva sorpreso dai nostri investigatori privati, a lavorare per conto di un privato, adoperandosi nella ristrutturazione di una villa, per la durata di tutta la malattia.
Al termine delle nostre indagini, il dipendente colpevole di aver ingannato il proprio datore di lavoro e aver frodato l’INPS, veniva licenziato in tronco.